Non dico una cosa nuova se affermo che camminare fa bene a corpo, anima e spirito… lo hanno già detto in tanti e molti di noi lo hanno sperimentato.

Non voglio insegnare a nessuno cosa deve o non deve fare per migliorare la relazione con sé stesso, non lo faccio in qualità di Counselor e non lo voglio fare neanche in questo articolo. E quando dico che non lo faccio in qualità di Counselor, non intendo dire che non lo faccio perché non ne ho voglia, non sono capace, o non mi piace. Non lo faccio semplicemente perché il Counselor fa altro: aiuta la persona ad entrare in contatto con sé stessa, ad ascoltarsi meglio e ad agire sulla base della conoscenza di sé e dei propri bisogni. Un po’ come fa il cammino in fondo… perché camminare fa bene proprio per questo! Perché, se fatto in un certo modo, permette a ciascuno di noi di entrare in contatto con sé stessi, di trovare rifugio nella nostra pace interiore quando fuori c’è il caos e di mettere ordine dentro di noi quando fuori c’è l’uragano.

Camminare è un atto d’amore verso sé stessi. Perché? Beh, per mille motivi che sappiamo ma che fa sempre bene ripetere.  Dal punto di vista fisico, i benefici sono tantissimi!

Prima di tutto aiuta a perdere peso, stimola il metabolismo e rinforza l’apparato cardiocircolatorio, riducendo il rischio di malattie cardiache: è infatti un ottimo esercizio per il cuore e le arterie e aiuta a ridurre il livello del colesterolo cattivo e ad alzare quello buono.

Inoltre, contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa e il rischio del diabete di tipo 2.

Rinforza le ossa, le articolazioni e i muscoli, migliora l’equilibrio e rende il corpo più attivo e dinamico, apporta maggior ossigeno ai tessuti e migliora la circolazione linfatica, aiutando a contrastare il problema della ritenzione idrica. Ma anche i benefici dal punto di vista psicologico non sono da meno.

La camminata aiuta ad aprire e rilassare la mente: aumenta i picchi dell’ormone della felicità, l’endorfina, e riduce il cortisolo, l’ormone dello stress. Per questo è anche utile a ridurre stati emotivi come ansia, stress, tensione e tristezza. Dona inoltre benessere generalizzato e buonumore, e permette di entrare in stretto contatto con noi stessi, dimenticando i pensieri negativi e portando alla mente soluzioni vincenti ed atteggiamenti positivi. Quando si cammina immersi nella natura, la capacità creativa aumenta del 50%. L’ambiente naturale, infatti, secondo gli esperti gioca un ruolo fondamentale nel nostro modo di pensare e di comportarci: il cervello si riposa e si prepara a dare vita a nuovi processi di pensiero creativo. Per non parlare poi dell’impatto che avrebbe sulla riduzione dell’inquinamento: la lotta ai cambiamenti climatici inizia dai piccoli gesti e spostarsi a piedi aiuta sicuramente a ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento.

In ultimo ma non per questo meno importante, l’impatto sull’aspetto socio-relazionale: quando la camminata si fa in gruppo è più semplice condividere un pensiero, un’emozione, una conoscenza e cresce il piacere di condividerle; ma anche quando si cammina da soli, proprio per tutti i benefici di cui abbiamo parlato prima, ci sentiamo più disponibili all’incontro con l’altro e ci viene più spontaneo salutare o, addirittura, fermarci a scambiare due chiacchiere con un perfetto sconosciuto. Ora, questi e molti altri ancora sono i benefici della camminata ma anche per questo tipo di attività vale una regola fondamentale: i benefici insiti nell’attività si possono perdere, o comunque non essere vissuti tanto quanto potrebbero, laddove ci approcciamo ad essa con un atteggiamento superficiale. Intendiamoci, se non sussistono difficoltà fisiche oggettive, tutti noi siamo in grado di camminare, ma se non siamo supportati da qualcuno che ci aiuti ad ascoltarci e ad essere consapevoli dei nostri movimenti, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, che ci aiuti a comprendere come cambiare o migliorare delle abitudini quotidiane così che possano lavorare per il nostro benessere in tutta la loro potenza e non solo in parte, che ci supporti e ci motivi nell’essere costanti e non saltuari, rischiamo di portarci a casa solo una parte di quei benefici di cui potremmo usufruire. Senza considerare poi il rischio di abbandonare un’abitudine che per essere sana ha bisogno di essere costante. Ecco perché mi piace proporre gruppi di cammino che rappresentano, per chi sceglierà di frequentarli, la propria attività sportiva dove c’è un istruttore (io sono istruttrice wellness walking) che ti accompagna e ti sostiene dal punto di vista fisico, mentale e relazionale. Un’attività sportiva, quindi, e non una semplice passeggiata!